"Vara" - Festa della Madonna Assunta

Località: Randazzo - Data festeggiamenti: 15 agosto

Descrizione

Momento centrale nella vita della comunità, ab antiquo, è la festa annuale del 15 agosto che vede il concorso di pellegrini dall’intera valle dell’Alcantara. La celebrazione, fino al sec. XV, era caratterizzata dalla solenne processione della statua della Dormitio Virginis che giaceva preziosamente abbigliata nel fercolo ed era accompagnata da «grandi cavalcate» (Virzì 1984, p. 97). Questa tradizione perse d’importanza soprattutto dal periodo aragonese, lasciando spazio alla processione con la statua dell’Assunta, anch’essa oggi caduta in disuso. La processione della Vergine Dormiente viene però ancora oggi effettuata la sera della vigilia della solennità dell’Assunta. A tali momenti è annessa la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria, elemento che si lega al privilegio della fiera franca che fu concessa nel 1476 su richiesta del procuratore e dell’economo della chiesa (Ibidem). Tali introiti favorirono più tardi la costruzione del carro trionfale, rappresentazione allegorica della Dormizione, Assunzione e Incoronazione della Vergine che nel primo pomeriggio del 15 agosto ancora oggi attraversa le strette vie medievali della città etnea. La vertiginosa struttura, alta 18 metri, presenta elementi sovrapposti che ospitano la rappresentazione vivente di diverse scene mariane, di cui sono protagonisti 25 bambini che cantano un antico inno in volgare siculo (Raciti Maugeri 2000, p. 167). Nella parte inferiore del carro viene collocato il rinascimentale reliquiario argenteo in cui sono custodite le reliquie del “latte, lacrima, capello” della Vergine, da sempre oggetto principale degli antichi inventari della chiesa (cfr. Agostini 2014, p. 91).

La chiesa custodisce un interessante tesoro con opere medievali di ambito internazionale tra cui si segnala il libretto eburneo della baronessa De Quatris di provenienza francese con miniature di artista d’oltralpe, il calice “di Pietro d’Aragona” con smalti traslucidi di provenienza senese, un cofanetto in avorio assegnabile alla Bottega degli Embriachi, il ricco paliotto con ricami aurei, serici e perline del 1638 che incornicia l’immagine della Vergine in trono. Vario l’apparato di ex voto presenti, testimonianza della devozione plurisecolare del popolo randazzese nei confronti della Madre di Dio.

Testi: Antonio Agostini




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