La granita

Descrizione

I nivaroli, erano uomini che d’inverno si occupavano di raccogliere la neve sull'Etna.

Durante l'inverno la neve veniva posta o in grossi fossi appositamente scavati nel terreno (delle le "neviere") e ricoperta di cenere vulcanica oppure dentro grotte vulcaniche. In estate veniva ripresa e confezionata in balle, ricoperta di felci e paglia e trasportata a valle con carretti o muli in sacchi di juta per essere lavorata.

Ancora oggi, sull'Etna, si possono trovare le buche usate per la conservazione del ghiaccio, rifinite con mattoncini o pietra.

La granita veniva preparata in diversi gusti, con il caffè, con i limoni, i gelsi e le mandorle della nostra zona. Infatti nel nostro territorio acese oltre alla coltivazione dei limoni e dei gelsi, esistevano già nell’800 dei vasti mandorleti.

Nel corso del XX secolo, alla neve è stata sostituita l’acqua ed al miele lo zucchero, consentendo di produrre quell’inconfondibile impasto cremoso, privo di aria e ricco di sapore che, grazie alle sue peculiari caratteristiche, è conosciuto e vantato nel mondo con il nome di “Granita Siciliana”.



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