Cappella di sant’Ignazio di Loyola

Descrizione

La cappella di sant’Ignazio di Loyola, patrono della città e fondatore della Compagna di Gesù. In essa si  custodisce la preziosa statua del santo, di probabile fattura ottocentesca. Sant’Ignazio è rappresentato con gli abiti sacerdotali colto in un posizione arcuata che dà un senso di movimento al corpo e tutto intento a indicare verso il libro su cui è il monogramma “IHS” del Nome santo di Gesù e il motto “AD MAIOREM DEI GLORIAM”, libro al quale siamo invitati a guardare anche dal putto che invita al silenzio, ovvero alla meditazione dei famosi Esercizi spirituali di cui Ignazio è stato redattore.  La particolare attenzione fisiognomica con cui l’artista ha realizzato il volto, l’attenzione alla cura della barba e dei capelli, il raffinato decoro della pianeta rendono particolarmente apprezzabile l’opera che reca una elegante aureola d’argento e una stola in rete ricamata in oro filato e laminato. Al corredo devozionale viene aggiunta, il giorno della festa, una chiave in argento che viene legata al polso e consegnata dal primo cittadino, segno del patrocinio del Santo sul comune di Piedimonte. La porta che chiude la nicchia è costituita da otto formelle in rame dorato, opera del maestro acese Francesco Patané, incastonata fra due marmoree colonne con capitello corinzio. Le preziose formelle delineano alcuni aspetti della vita del Santo, relazionandola con elementi locali. Osservando attentamente gli sbalzi delle sagome argentee è possibile scorgere un file rouge che collega la prima formella in alto a destra con l’ultima in basso a sinistra. Procedendo in ordine dall’alto possiamo annotare la presenza dell’iscrizione IHS (Iesus Hominum Salvator), trigramma dei Gesuiti, mutuato da san Bernardino, inserito all’interno di un cuore, a riprova del culto al sacro Cuore di Gesù diffuso dalla Compagnia ad opera del gesuita san Claudio de la Colombiere (1641-1682) e della sua figlia spirituale santa Margherita Maria Alacoque; a lato campeggia un blasone con all’interno rappresentato lo stemma del comune di Piedimonte, con la cima innevata dell’Etnea e le case sottostanti, a simbolo della protezione della città consacrata al Cuore di Gesù; procedendo verso il basso possiamo notare altre tre scene legate alla vita del santo: Sant’Ignazio ancora soldato che guarda in alto con in mano dei libri di spiritualità che favoriranno la sua conversione a Cristo; il santo genuflesso davanti a Dio Padre e al Figlio, rappresentati in alto immersi in una nuvola; l’apparizione avuta della Madonna e di Gesù Bambino.  Interessante appare la formella legata al territorio che raffigura dei popolani che invocano la protezione di Sant’Ignazio a seguito dell’eruzione dell’Etna, che si intravede sulla parte sinistra. Le ultime due formelle rappresentano: la morte di Sant’Ignazio, qui rappresentato circondato dai confratelli, avvenuta il 31 luglio 1556, e la sua presenza in cielo, immerso fra gli angeli, avvenuta con la proclamazione a santo nel 1622 ad opera di Papa Gregorio XV.


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