Statua di Santa Lucia

Di: Ignoto scultore
Anno: 1666 - Tecnica: legno scolpito, intagliato, dipinto

Descrizione

L’opera risale al 1666 - di autore ignoto, ma probabilmente valente scultore dell’ambiente messinese - e fu realizzata a spese del can. Francesco Strano, per poterle incastonare l’insigne reliquia da lui ottenuta in dono da una monaca del monastero di santa Caterina di Catania, tale suor Vittoria Rossi. Il fatto è testimoniato da un rogito notarile custodito nell’archivio della parrocchia. Suor Vittoria Rossi, al secolo Donna Angelica, figlia del Conte del Castro, della città di Tivoli, aveva ricevuta “la grande ed insigne” reliquia dal padre che a sua volta l’aveva avuta in dono dalla Repubblica di Venezia, dove fu ambasciatore per conto di “sua Maestà Cattolica”.
Il simulacro ligneo di santa Lucia, fu voluto dalla committenza sul modello, allora apprezzatissimo, della cinquecentesca statua di santa Caterina, dapprima acquistata dalla allora chiesa madre acese e poi venduta alla chiesa dell’omonimo quartiere. Si presenta, per questo, secondo stilemi più antichi ma arricchiti da sensibilità più moderne, visibili nella torsione del busto evidenziato dalle piegature del panneggio e dall’inclinazione accentuata del capo che ne elimina la rigidità dell’opera rinascimentale a cui fa riferimento. Ricchissimo il panneggio in oro zecchino lavorato con la tecnica dell’astofado.
La bellissima statua, che secondo tradizione è chiusa nel suo sacello per tutto l’anno, rimane visibile solo nei giorni della festa, ovvero il 13 e il 20 dicembre.  
 


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