Presbiterio

Di: Pietro Paolo Vasta, Alessandro Vasta, Antonio Sciuto, Ignazio Patanè, Ignoto scultore
Anno: balaustra: 1784 / coro: seconda metà XVIII secolo

Descrizione

Il Cappellone, ovvero il presbiterio, conclude la navata centrale innalzandosi rispetto al piano di quest’ultima, infatti ad esso si può accedere mediante alcuni gradini ed il superamento di una balaustra realizzata in marmo policromo, arricchita da alcune decorazioni a basso rilievo, opera di ignoto autore del 1784. Un coro ligneo, con doppia fila di sedili, è collocato lungo le pareti dell’abside, ornato dalle pitture di Antonio Sciuto, è opera del 1789 di Ignazio Patanè; lungo il medesimo è posta una scritta “ACENSIS POPULUS MAGNO DIVOQUE PATRONO ANTONIO ABBATI DICAVIT PICTURAE VENUSTATE ORNAVIT (Anno 1753)”. Alle pareti, e rispettivamente a destra ed a sinistra, si possono ammirare due affreschi databili al 1753 e realizzati da Pietro Paolo ed Alessandro Vasta: l’approdo di S. Antonio Abate, in groppa ad un drago alato, sulle rive di un paese ed il miracolo della fonte che il Santo ha fatto sgorgare nel deserto per dissetare il popolo. Nella volta si trova l’affresco del Vasta, commissionatogli nel 1752, con S. Antonio Abate in gloria: al di vertice della composizione si colloca la SS. Trinità, più in basso la SS. Vergine Maria, attorniata dai santi Caterina da Siena, Francesco d’Assisi, Domenico ed Ignazio, che addita il Santo, disposto lateralmente a sinistra. Al di sotto la rappresentazione e l’esaltazione delle Sante Vergini siciliane Rosalia, Agata, Lucia e Venera.


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